Corrispettivi telematici

Se ti occupi di commercio al minuto, quindi di vendita di beni in locali aperti al pubblico o tramite distributori automatici, per corrispondenza, a domicilio o in forma ambulante; oppure svolgi un’attività di prestazione di servizi in locali aperti al pubblico, come alberghi, ristoranti, bar, parrucchieri, etc.

12 giugno 2019 // Gestione contabilità

Se ti occupi di commercio al minuto, quindi di vendita di beni in locali aperti al pubblico o tramite distributori automatici, per corrispondenza, a domicilio o in forma ambulante; oppure svolgi un’attività di prestazione di servizi in locali aperti al pubblico, come alberghi, ristoranti, bar, parrucchieri, etc., allora sai perfettamente che non sei obbligato a emettere la fattura, a meno che sia il tuo cliente a richiederla. Devi però comunque documentare i corrispettivi che hai percepito.

Quest’anno c’è un’importante novità che non puoi assolutamente dimenticare: i tuoi corrispettivi giornalieri devono essere memorizzati e trasmessi in via telematica all’Agenzia delle Entrate utilizzando degli appositi registratori telematici.

Ma da quando scatta l’obbligo di registrazione e trasmissione dei corrispettivi?

Dobbiamo distinguere due casi:

Ma fai attenzione! Cosa si intende esattamente per “volume d’affari”? Tranquillo, te lo spieghiamo noi!

Per “volume d'affari” s'intende l'ammontare complessivo della vendita di beni e delle prestazioni di servizi durante l’anno solare. Significa cioè che si deve far riferimento al volume complessivo del soggetto passivo d’imposta e non a quello relativo a una o più attività tra tutte quelle svolte.

In pratica non devi considerare solo le operazioni documentate dallo scontrino e/o dalla ricevuta fiscale, ma il totale del tuo volume d’affari realizzato durante l’anno.

Noi siamo qui per rendere tutto più semplice! Vuoi sapere qual è il tuo volume d’affari?

Lo trovi indicato nel tuo modello IVA 2019 al rigo VE50, prova a darci un’occhiata!